Su di me

La mia foto
Montemarciano, Ancona, Italy
Un umile inchino, un colpetto di tosse per schiarirmi la voce e via, cominciamo. Ecco quello che ho da dirvi.

sabato 27 aprile 2019

È arrivato... JONAS!

Nei giorni scorsi, come molti di voi avranno notato, sulla pagina Facebook del blog (che trovate qui) ho fatto libera promozione al FIPILI Horror Festival, "festival tematico della Paura e del Fantastico tra cinema e letteratura" (per saperne di più: www.fipilihorrorfestival.it/ e anche www.facebook.com/fipilihorrorfestival/), che ogni anno, a Livorno, affronta il tema della paura "in tutte le sue accezioni e sfumature", e lo fa richiamando l'attenzione degli appassionati con interventi di ospiti illustri, nazionali e internazionali (per citarne solo alcuni: Dario Argento, George A. Romero, Lamberto Bava, Ruggero Deodato, i Manetti Bros) e proiettando film e cortometraggi d'autore nel corso delle varie giornate.

Io ne sono venuto a conoscenza praticamente per caso, l'anno scorso; cercavo su internet dei concorsi letterari a cui presentare i miei racconti, e quando ho trovato quello organizzato nell'ambito del FIPILI, ho pensato a un piccolo segno del destino. Sono cresciuto leggendo i fumetti di Dylan Dog, i romanzi di Stephen King e imparando a memoria la filastrocca di Freddy Krueger, quindi quale occasione migliore per provare a entrarci dentro per davvero. A parte qualche sporadico tentativo all'inizio della mia avventura in questo mondo, non avevo mai scritto né tantomeno completato una storia dell'orrore. Il concorso richiedeva di farlo nei confini esatti e tassativi di novanta righe di testo, da cui il nome del concorso "La paura fa 90 (righe)".

Avevo in testa delle scene, dei singoli momenti, a cui da tempo cercavo di dare una veste elaborata, un respiro più ampio, senza che mi venisse in mente nulla di particolarmente originale. Sapevo però come descrivere queste scene, come provare a renderle spaventose, e lo sapevo perché, nello scrivere certe emozioni, le provavo io stesso. Questo è successo anche con Il padiglione Numero Diciannove, che ho concluso piangendo. E' per questo che mi piace scrivere, è qui che sta la liberazione che provo nel farlo. E se a provare certe sensazioni sono io che le scrivo, capisco di aver raggiunto il mio primo obiettivo, che è quello di essere prima di tutto sincero. Da lì in poi conta anche quanto il lettore ci mette del suo: se entriamo in sintonia, le mie emozioni diventano le sue, e il gioco è fatto. 

Sapete, credo che in questo la nascita di mia figlia sia stata determinante, perché molto di quello che ho scritto dopo l'ho fatto con una sensibilità rinnovata. Non a caso in certe scene compaiono dei bambini, e questi bambini manifestano delle emozioni, e poi succede loro qualcosa. Oppure racconto di amori spezzati da eventi fatali, che però continuano dopo e vanno oltre.

Lo scorso anno ho presentato al FIPILI Horror Festival il racconto Mia principessa, che si è piazzato al settimo posto tra i venti finalisti selezionati. Quest'anno, su quindici finalisti, sono arrivato quarto con il racconto Jonas, che ha ricevuto anche una menzione speciale. Quindi ho deciso di pubblicare sul blog prima quest'ultimo. 

Ora il piccolo e fragile Jonas aspetta i vostri commenti... Non deludetelo, mi raccomando.

Alla prossima!

 






Nessun commento:

Posta un commento