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Un umile inchino, un colpetto di tosse per schiarirmi la voce e via, cominciamo. Ecco quello che ho da dirvi.

sabato 21 marzo 2020

Scrittura, rilettura e riscrittura. La revisione delle idee.

E' difficile dire qualcosa di coerente con lo spirito di questo blog, due mesi dopo l'ultimo post, con tutto quello che è accaduto in mezzo nel frattempo.

Quello che posso dire è che c'è tempo per scrivere e disquisire, senza dubbio, ma ce n'è anche e soprattutto per leggere... e rileggersi. Ho scritto cose su questo virus con le quali non sono più d'accordo, e il meccanismo che mi sta portando a estraniarmi da quanto detto o scritto, affrontandolo con uno spirito, appunto, differente, è identico a quando scrivo una storia che poi, alla fine, devo revisionare. Quando si revisiona, si corregge. E per portare a termine questo compito doveroso, il testo, si dice, va fatto decantare. Così che, alla prima rilettura a distanza di tempo, si possa inforcare l'occhialetto unto del Signor Precisetti lasciando andare alla corrente lo slancio emotivo, incontrollato, della prima stesura.

Il punto è che finché si tiene il testo sbagliato in un cassetto, il massimo che può fare è appestare l'aria al suo interno. Ma se quel testo è in un post condiviso sui social, prima che ci ripensi ha già fatto male a qualcuno. E il rimedio, in questo caso, è qualcosa che va trovato il prima possibile.

La situazione è più brutta di quanto il mio spirito ottimista mi abbia illuso all'inizio. La preoccupazione è tanta, le difficoltà di mantenere saldi i propri ruoli all'interno di una famiglia, sconosciute fino a questo momento.

A me una cosa riesce meglio delle altre: scrivere e raccontare storie.
E quindi basta indugiare. Questa è l'occasione per pensare, inventare e scoprire nuovi mondi.

Perché nulla, nel regno della fantasia, potrà mai essere sottovalutato.

Buona lettura!






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